mercoledì 7 ottobre 2009

LO SPAZIO PUBBLICO SI FEMMINILIZZA, MA SCOMPARE IL CONFLITTO TRA I SESSI

di Lea Melandri da www.zeroviolenzadonne.it

Il sussulto di “dignità” e l’invito che oggi, da schieramenti diversi, viene rivolto alle donne, affinché si ribellino all’immagine degradante con cui sono rappresentate dalla pubblicità e dalla televisione, non deve trarre in inganno. Il corpo femminile occupa la scena mediatica da molti anni, l’immaginario pornografico maschile ha contaminato ormai ogni ordine di discorso e di linguaggio, l’esibizione e il voyeurismo, sapientemente amalgamati dai reality show, sono subentrati, se mai è esistita, alla fruizione passiva dello spettatore. Il risveglio improvviso di coscienze morali offese, di intelligenze femminili “umiliate” dalla mercificazione che si fa del loro sesso, è venuto al seguito di vicende che non potevano lasciare indifferenti, perché avevano come protagonista una delle maggiori cariche dello Stato, il Presidente del Consiglio, e come materia scottante prestazioni sessuali scambiate indifferentemente con denaro, carriere politiche o televisive.
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